Il mondo antico degli apneisti

L’immersione in apnea è una pratica che risale a tempi antichi e ha avuto molteplici utilizzi nel corso della storia umana. In molte culture antiche, l’immersione in apnea era utilizzata per la pesca e la caccia sottomarina, soprattutto nelle zone costiere dove il cibo proveniente dal mare era una fonte importante di sostentamento. Si ritiene che i primi ad utilizzare questa tecnica furono i cacciatori-raccoglitori che vivevano lungo le coste del Mediterraneo, dell’Oceano Indiano e del Pacifico.

Le prime fonti seppur incerte

La prova più remota dell’attività subacquea dell’uomo primitivo è rappresentata dai grandi cumuli di conchiglie rinvenuti nel Baltico e sulle varie coste del Portogallo. Molti dei molluschi trovati in questi cumuli sono di animali che vivono solo a pochi metri di profondità e, a meno che l’uomo non aspettasse di catturarli solo nei momenti di grande bassa marea, l’unico modo per catturarli è immergersi nei punti in cui sono stati incastrati nel fondale.

La pesca subacquea in apnea e altre attività nelle popolazioni antiche

La pesca con la fiocina è comune e viene praticata da secoli in tutto l’Oceano Pacifico, in particolare ci sono testimonianze di alcune popolazioni polinesiane. Per centinaia di anni, questi polinesiani hanno utilizzato lenti subacquee primitive ma pratiche, che consistono in un telaio di legno dotato di un foglio trasparente di tartaruga o di altri gusci di tartaruga marina. Si tratta di lenti binoculari, che si inseriscono nell’orbita dell’occhio e vi sono incastonate, impedendo la penetrazione dell’acqua e la visualizzazione degli oggetti.

Cultura che nell’antichità si distingue per essere grande navigatrice e commerciante, già i Fenici formavano squadre di nuotatori per i loro viaggi in mare in caso di naufragi o emergenze, per salvare merci e passeggeri. Queste squadre avevano anche la funzione di tenere sgombri gli ingressi dei porti per consentire alle navi di entrare nei porti.

Nella cultura egizia, il nuoto faceva già parte del curriculum di educazione fisica dei giovani reali. I principianti venivano educati all’ambiente acquatico, quindi conoscevano e ricevevano anche un addestramento all’immersione e lo applicavano nella ricerca di perle e spugne. Inoltre, il faraone Ramses III (1198-1166 a.C.) commissionò una flotta di subacquei per recuperare oggetti preziosi dalle navi che affondavano durante la navigazione sul Nilo.

In Giappone, le “ama” (letteralmente “donne del mare”) sono delle subacquee che praticavano la pesca in apnea sin dal 2000 a.C. circa. Invece, in alcune culture dell’Oceania, gli abitanti locali praticavano l’immersione in apnea come parte di rituali religiosi, in cui i subacquei cercavano di recuperare oggetti sacri dal fondale marino.

Anche in Grecia e nell’antica Roma, l’immersione in apnea era una pratica comune, soprattutto per la pesca. I “thalassophylakes”, che significa “custodi del mare” in greco, erano subacquei addestrati per la difesa dei porti e delle acque costiere, mentre i “urinatores” erano subacquei romani addestrati per recuperare oggetti sommersi e riparare i danni ai ponti e ai piloni dei ponti.

Gli “urinatores”

Gli “urinatores” erano i subacquei professionisti dell’antica Roma, impegnati in attività come la pesca, la raccolta di perle e la bonifica dei porti. Questi subacquei erano in grado di immergersi a grandi profondità e rimanere sott’acqua per lunghi periodi di tempo, grazie alla loro abilità nel gestire la respirazione e alla tecnica del “respiro di bolla” che permetteva loro di prendere aria dalla superficie e immagazzinarla nei polmoni.

Questi uomini erano molto abili nell’utilizzo di attrezzi subacquei come reti, arpioni e guanti a ventosa per catturare il pesce e raccogliere i molluschi, e talvolta utilizzavano anche un tipo di maschera rudimentale fatta di legno o di cuoio.

Inoltre, erano altamente considerati nella società romana e spesso erano in grado di guadagnare salari elevati per il loro lavoro. Tuttavia, la professione era anche molto pericolosa a causa dei rischi di annegamento, malattie e attacchi di animali marini.

Sono considerati i primi subacquei professionisti della storia, ma si ritiene che altre culture antiche come i Greci e i Fenici avessero anche subacquei specializzati che si dedicavano alla pesca e alla raccolta di perle. In ogni caso, la figura degli urinatores rappresenta un importante punto di partenza nella storia dello sviluppo dell’immersione subacquea.

In sintesi, l’immersione in apnea ha una lunga storia che si estende su diverse culture e continenti, e ha rappresentato una parte importante della vita quotidiana e della cultura in molte società antiche.

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